Rashid Rana, Imran Qureshi, Salima Hashmi, sono solo alcuni degli esponenti dell’arte contemporanea pakistana già noti al pubblico internazionale, ma purtroppo nel nostro immaginario collettivo il Pakistan è ancora un Paese legato quasi esclusivamente ai conflitti, agli attentati, o alle violazioni dei diritti umani. Poco invece si sa della sua vivace scena culturale, dei cambiamenti in corso e di quanto questo Paese, attraverso l’arte, sia riuscito a rimanere in contatto con il resto del mondo anche nei momenti più bui della sua storia.
Proprio con l’intento di fare conoscere al pubblico italiano i fermenti della scena artistica pakistana e sostenere i giovani artisti under 40 di questo Paese, la Italian Friends of The Citizens Foundation (IFTCF) ha istituito nel 2017 il concorso “Artisti Emergenti Pakistani”. Ai tre vincitori verrà offerta a maggio 2018 una residenza per artisti a Villa Poggio Verde a Barzanò (LC) e ai 35 artisti selezionati la possibilità di partecipare alla mostra che si terrà nell’autunno di quest’anno a Milano dal titolo “Art for Education: Contemporary Artists from Pakistan”: la prima mostra collettiva di arte contemporanea pakistana in Italia, al Museo Diocesano.
I tre vincitori del concorso “Artisti Emergenti Pakistani” sono Amber Hammad (Lahore, Pakistan 1981), Mahbub Jokhio (Mahrabpur, Pakistan 1992) e il duo Unum Babar (Lahore, Pakistan 1986) & Matt Kushan (Cleveland, USA 1987) e per meglio conoscere il loro lavoro ed il contesto in cui operano, abbiamo rivolto ad ognuno le stesse domande registrando i loro (diversi?) punti di vista (vai all’articolo)
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